
Il Giornalino, il magazine cattolico per ragazzi compie 90 anni. Tornando indietro nel tempo, ritornano in mente le striscie che hanno fatto la storia dei fumetti di tutti i tempi come il mitico Pom Pom di Luciano Bottaro, Cocco Bill di Benito Jacovitti o Susanna, creata da Gino D’Antonio.
Come non ricordare il funghetto rosso con il farfallino giallo al collo, solare, un po’ pasticcione ma sempre impegnato a spiegare ai ragazzi i valori dell’amicizia, della solidarietà, dell’impegno per migliorare il mondo, o il simpatico Cocco Bill, il cowboy protagonista in un Far West surreale e bizzarro, con il simpatico cavallo Trottalemme?
Ma anche la teenager dai capelli rossi, curiosa, sempre alla scoperta del mondo assieme allo zio Reginaldo, scenziato e pasticcione, ha un posto non indifferente nel mio cuore. Solo per ricordarne alcuni che hanno lasciato il segno nel mio immaginario.
Foto | Il Giornalino @facebook
La novità nel panorama editoriale
Ma quando esce per la prima volta? Il settimanale per ragazzi prende vita 1° ottobre del 1924 ad Alba grazie a don Giacomo Alberione, fondatore della Società San Paolo. E da allora ne ha fatta di strada tanto da diventare la pubblicazione per ragazzi più longeva. La prima edizione aveva otto pagine, stampato a due colori e l’abbonamento costava cinque lire e portava come sottotitolo “settimanale illustrato”. Era una maniera nuova di intrattenere i ragazzi rispetto alle “seriose” letture scolastiche e alle pubblicazioni educative del periodo antecendente alla prima guerra mondiale: oltre al testo si trovavano belle illustrazioni, e storie a fumetti divertenti per divertire oltre che educare.
A partire dal dopoguerra, le novità si susseguono a ritmo incessante. Negli anni ’50 e ‘60, il Giornalino, diventa di un formato più grande e le pagine cambiano aspetto, arricchite di fumetti che progressivamente prendono il posto dei personaggi delle filastrocche come Magrin della Padella di Attilio Mussino, Arturino di Ennio Zedda e le storie di Sebastiano Craveri. I ragazzi vengono coinvolti, e andare in edicola per l’uscita settimanale diventa un appuntamento importante.
Grandi disegnatori e sceneggiatori
Con gli anni ’70, il Giornalino punta su disegnatori e sceneggiatori italiani come Franco Caprioli, Dino Battaglia, Lino Landolfi, Jacovitti, Sergio Toppi e Attilio Micheluzzi. E altri personaggi entrano nel team come Magda & Moroni, Pallino, Fra Tino, Dado & Cami, Leo e Aliseo, Rosco e Sonny, Star Trash, Yelo III, Cheyenne, Pasqualo. E, più avanti negli anni, Pinky, Bellocchio e Leccamuffo, Larry Yuma, Susanna, Il Commissario Spada e Capitan Erik.
Il Giornalino accoglie anche fumetti stranieri come I Puffi, The Flintstones, Yoghi, Scooby Doo, Ninja Turtles e Spiderman (ancora oggi protagonisti, ma nelle serie animate in tv). Non mancano opere letterarie, teatrali, racconti storici e di divulgazione scientifica, fino alla Divina Commedia e alla Bibbia a fumetti.
Nel 1976, con la direzione di don Tommaso Mastrandrea, il settimanale fa un passo ulteriore: introduce un inserto staccabile dal titolo “Conoscere Insieme” che approfondisce temi attraverso rubriche e servizi di attualità. I servizi giornalistici sono focalizzati su spettacolo, sport, musica, cinema, tv, ma anche su argomenti tratti dalla Bibbia prodotti appositamente per i ragazzi. A partire dagli anni ’90 con l’avvento di Internet e delle nuove tecnologie il giornale inizia a pubblicare cd-rom, a trattare di Internet e di videogiochi.
Il nuovo corso
Nel 2003 il Giornalino si rinnova per essere più vicino alle generazioni amanti dell’animazione, e il settimanale viene organizzato nuovamente per un pubblico che va dai 7 ai 12 anni d’età. Nel 2013, un’ altra svolta: il Giornalino riorganizza la testata indirizzando i propri contenuti ad un target che va dagli 8 agli 11 anni, e realizzando contenuti destinati ad un pubblico sia maschile che femminile tra giochi, storie e avventure ilustrate.
Da 90 anni a questa parte, tanti i passaggi e le fasi di innovazione per il mitico Giornalino, ma la mission di “educare divertendo” che lo ha sempre caratterizzato è rimasta la stessa.