L’avvio dell’alimentazione complementare, che convenzionalmente si colloca attorno ai sei mesi di vita, inaugura una fase di scoperte sensoriali straordinarie per il bambino.
Oltre all’introduzione di nuovi sapori, un aspetto che riveste un’importanza cruciale, sebbene talvolta sottovalutato, è la variazione delle consistenze. Il passaggio da un’alimentazione esclusivamente liquida, come il latte materno o in formula, a cibi solidi non è un evento singolo, ma un percorso evolutivo. Questo processo deve essere gestito con gradualità, poiché la consistenza degli alimenti offerti incide profondamente non solo sull’accettazione del cibo, ma anche sullo sviluppo fisiologico delle competenze orali.
L’importanza della progressione: dallo sviluppo orale alla masticazione
Il percorso di svezzamento a 6 mesi inizia solitamente con consistenze lisce e omogenee, come vellutate o puree molto fini. Questa scelta risponde a un’esigenza fisiologica: il lattante sta ancora affinando la capacità di deglutire sostanze diverse dal latte e non possiede ancora le competenze masticatorie. Tuttavia, restare ancorati troppo a lungo a texture esclusivamente liquide o semi-liquide può ritardare l’acquisizione di abilità fondamentali. La progressione verso consistenze più dense, e successivamente verso alimenti sminuzzati o a pezzetti morbidi, agisce come una vera e propria “palestra” per la bocca. La lingua viene stimolata a muoversi in modo più complesso per lateralizzare il cibo, mentre le gengive e, successivamente, i primi denti, iniziano a sperimentare la pressione e la triturazione. Questo allenamento è propedeutico non solo a una corretta masticazione futura, ma supporta anche lo sviluppo muscolare necessario per l’articolazione dei suoni e del linguaggio.

Bimbo che prova a mangiare da solo i primi cibi solidi con il cucchiaino. – www.bebeblog.it
Esempi pratici per una transizione sicura e graduale
L’evoluzione delle texture deve essere attenta e progressiva. Dopo una prima fase di puree lisce, si può passare a preparazioni schiacciate semplicemente con la forchetta, come una banana matura o una patata ben cotta, che mantengono una minima granulosità. Successivamente, si possono introdurre alimenti sminuzzati finemente, come della carne o del pesce molto cotti e tritati, integrati nella pappa. Un ulteriore passo è rappresentato dai cibi a pezzetti, purché siano estremamente morbidi e sicuri, ovvero capaci di essere schiacciati facilmente tra il pollice e l’indice (come pezzetti di zucchina bollita o di pera molto matura). La gestione di questa transizione richiede osservazione: è il bambino stesso a mostrare, con la sua curiosità e la sua abilità nel gestire il cibo in bocca, quando è pronto per lo step successivo, sempre sotto stretta supervisione per garantire la sicurezza.
La varietà delle consistenze nei prodotti dedicati
Orientarsi in questa progressione può essere complesso, specialmente quando si cerca un equilibrio tra la preparazione casalinga e la necessità di pasti pratici e nutrizionalmente bilanciati. In questo contesto, i prodotti specifici per l’infanzia offrono un supporto valido. Brand con una lunga esperienza nel settore, come Plasmon, hanno sviluppato linee di prodotti che seguono fedelmente queste tappe evolutive. L’offerta spazia dai primi omogeneizzati, caratterizzati da una texture vellutata ideale per l’avvio, fino a formati di pastina di dimensioni crescenti o a prodotti che incorporano piccoli pezzi morbidi. Questa varietà permette di proporre al bambino consistenze calibrate per ogni fase della sua crescita, offrendo una soluzione rassicurante e studiata per stimolare correttamente le sue competenze masticatorie in modo graduale.

Bimbo durante lo svezzamento mentre prova a mangiare cibi solidi dal cucchiaino. - www.bebeblog.it




