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Cronaca

Torna in Italia la bambina rapita dal padre egiziano

Tornerà in Italia la piccola Sara Ammar: la bambina rapita dal padre egiziano potrà riabbracciare la mamma!

25 giugno 2015

Dopo 5 anni trascorsi lontana dalla sua mamma, farà ritorno in Italia Sara Ammar, la bambina che era stata rapita dal padre egiziano. Vi avevamo già raccontato degli sforzi della mamma della bambina, che oggi ha 9 anni, che si era appellata alla Farnesina e che aveva avuto risposta dal ministro Gentiloni. La donna si era anche trasferita in Egitto per poter cercare e riportare a casa la sua bambina.

Oggi, il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha annunciato che la piccola, sequestrata dal padre egiziano nel gennaio del 2010, portata in Egitto e svanita nel nulla, ritornerà a casa insieme alla mamma, Sara Fardella:

[quote layout=”big”]La piccola Sara Ammar e sua madre, assistite dall’Ambasciatore d’Italia, sono finalmente arrivate questa mattina in Italia.[/quote]

Queste le parole del ministro, che poi ha aggiunto:

[quote layout=”big”]È il felice epilogo di una vicenda che il governo ha seguito con la massima attenzione e che ha visto la Farnesina lavorare intensamente per raggiungere questo risultato: il caso era stato anche oggetto, nel maggio scorso, di un intervento del Presidente della Repubblica Mattarella. Ringrazio le autorità egiziane per il loro impegno a tutti i livelli, che ha permesso l’esecuzione della sentenza che stabilisce che la custodia della figlia spetta alla madre.[/quote]

Finalmente si conclude una storia che andava avanti da troppo tempo, nell’incertezza di conoscere quale fosse stato il destino della bambina, sparita letteralmente nel nulla. La stessa signora Fardella aveva più volte lamentato il fatto di essere stata lasciata sola, sia dalle autorità italiane sia da quelle egiziane. Ora, finalmente, il lieto fine.

(p.c.)

Via | Corriere

Non vede la figlia da 5 anni: “Non torno dall’Egitto senza di lei”. La risposta di Gentiloni

Non sono caduti nel vuoto le parole e l’appello di Sandra Fardella, la mamma che non vede sua figlia da 5 anni, da quando il padre egiziano l’ha rapita e portata nel suo paese. Ecco cosa le ha risposto il ministro Gentiloni.

12 dicembre 2014

E’ intervenuto il ministro Gentiloni in merito alla storia di Sandra Fardella, la mamma di Sara Ammar, una bambina di 9 anni che 5 anni fa è stata rapita dal padre egiziano e portata, con tutta probabilità, in Egitto. Proprio in questi giorni la mamma aveva lanciato appelli proprio dal paese nordafricano, dove si trova da tre mesi intenzionata a ritrovare la sua piccola.

Proprio in questa occasione ha rilanciato i suoi appelli al governo italiano, per poterla aiutare a ritrovare la sua piccola sequestrata dal padre nel gennaio 2010. Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, sottolinea che la Farnesina si impegna a fare tutto il possibile:

Sono rimasto profondamente colpito dalle parole e dalla determinazione della madre di Sara Ammar. Seguo il caso con la massima attenzione. Stiamo lavorando intensamente per cercare di risolverlo.

Nella nota emessa dalla Farnesina si sottolinea come il ministero si sia attivato

sin dall’inizio della vicenda e numerosi sono stati gli interventi di sensibilizzazione presso le autorità egiziane.

Lo scorso 24 novembre lo stesso ministro aveva incontrato il collega egiziano Shoukry, sollecitando il massimo sforzo per risolvere il prima possibile il caso e per permettere alla mamma di riabbracciare, dopo cinque lunghi anni, la sua piccola Sara, che sia le autorità italiane che quelle egiziane hanno affidato a lei, mentre per il padre della piccola è stato emesso un mandato di cattura internazionale.

(p.c.)

Via | Corriere

Sandra Fardella, la mamma della piccola Sara rapita dal padre egiziano, vuole ritrovare sua figlia.

11 dicembre 2014

Sandra Fardella, la mamma della piccola Sara di 9 anni, portata via in Egitto dal padre originario di questa terra, ha deciso di andarsi a riprendere la sua piccola: o torna con lei o piuttosto si fa ammazzare.

Sandra Fardella è la mamma di Sara, la bambina di 9 anni che lei non vede da cinque anni, da quando il suo ex marito, un uomo egiziano, se l’è portata via. Per l’uomo è stato emesso un mandato di cattura internazionale per sottrazione di minore, per aver rapito la loro bambina, mentre la madre ha ottenuto dalle autorità italiane e da quelle egiziane l’affidamento della piccola. Ma di lei si sono perse le tracce, tanto che la stessa mamma è partita per l’Egitto, decisa a ritrovare e riprendersi la sua bambina.

La mamma è partita da sola, perché a tutti i costi vuole riavere accanto a sè la sua bambina rapita dal padre 5 anni fa. Secondo quanto affermato in alcuni messaggi inviati al Corriere, la donna si trova da tre mesi in Egitto per riprendersi la sua bambina: secondo le sue informazioni la piccola si troverebbe in un villaggio in mano ai terroristi. E’ sola, nessuno l’aiuta, ma lei è pronta a sfidare tutti e a mettere a rischio anche la sua vita, perché senza la sua Sara la sua non è più vita.

L’ambasciata italiana e il ministero degli interni egiziano mi hanno fatto sapere che Sara si troverebbe in un villaggio controllato da un gruppo di terroristi islamici. A quel punto, temendo per la vita della mia bambina, mi sono fermata. Il 17 novembre pare si sia tenuta una riunione tra i delegati dei ministeri e l’esercito per decidere un intervento che però non c’è mai stato e del quale io ufficialmente non ho notizie. L’impressione è che vogliano scoraggiarmi a stare qua e farmi tornare a Milano ma ogni volta che sono in Italia tutto si blocca. Amici egiziani indicano una località nella quale la bambina sarebbe con il padre e la sua compagna. Io non so che pensare. Se sono ancora in piedi è solo per mia figlia che sta vivendo un incubo da 5 anni, portata via da Milano, da sua madre, dall’amore, dalla scuola. Ora io non so come vive, se va a scuola, se è amata e rispettata.

Queste sono le parole disperate di una mamma che non ha più notizie certe di sua figlia da cinque anni e che ormai ha deciso di non tornare indietro, nonostante abbia finito i soldi (pare abbia ricevuto un prestigio dall’Ambasciata Italiana) e rischi anche di perdere il lavoro in Italia:

Non mi interessa niente, io non torno indietro senza mia figlia. Piuttosto mi faccio ammazzare ma questa volta non mollo.

(p.c.)

Foto | da Flickr di fanny

Via | Corriere

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