
L’allattamento artificiale porta con sé una serie di dubbi che per una mamma alle prime armi alle volte non sono facili da chiarire. Quale latte scegliere? Quanto darne? E soprattutto è meglio liquido o in polvere? Se anche voi vi siete fatte queste domande, è il momento di fare un pochino di chiarezza. Prima di tutto, da un punto di vista nutrizionale il latte liquido e quello in polvere, se diluito correttamente, sono identici.
Il latte liquido è più costoso e soprattutto una volta aperto dura al massimo 24 ore. Le confezioni sono da 500 ml e ciò vuol dire che se il bimbo è piccolino potreste avere uno spreco notevole (soprattutto se è solo una giunta). Ha dalla sua però che è perfettamente sterile, pronto all’uso e quando il piccolino è affamato potete in pochi secondi, se usate il microonde o al massimo in un paio di minuti se usate lo scalda-biberon o la tecnica a bagnomaria, soddisfare la sua fame. I neonati affamati sono degli urlatori professionisti…
Il latte in polvere va invece preparato diversamente: bisogna prima di tutto bisogna far bollire l’acqua e poi aggiungere i misurini in nelle giuste quantità. Agitate molto bene il biberon affinché la polvere si sciolga e non lasci grumi. Poi va fatto raffreddare: consiglio di mettere il biberon sotto l’acqua fredda. Raggiunta la temperatura potete darlo ai bimbi. Se volete potete anche metterlo in frigo e poi scaldarlo al momento giusto, ovviamente non dura più di 24 ore in frigorifero, mentre a temperatura ambiente massimo un paio. La cosa importante è proprio il primo passaggio, ovvero far sciogliere la polvere tra i 70 e i 100 gradi. Come mai? Non è sterile. Purtroppo può essere contaminato da Enterobacter Sakazakii o da Salmonella e quindi bisogna renderlo sicuro. La contaminazione può avvenire in fase di lavorazione, non dipende dalla conservazione.
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