
“Amore, buongiorno! Hai dormito bene?”. La prendo alla larga… Nessuna risposta. “Tesoro, vuoi fare colazione?”. Niente. “Amore…”. E, all’improvviso, il dramma: “Noooo! Non mi posso alzare, ho sonno! Non posso vestirmi. Dormo”.
Io alzo gli occhi al cielo, pregando chiunque mi venga in mente di darmi la pazienza. Mantengo un tono calmo e impassibile, ma dentro sono lacerata tra l’ “adesso distruggo tutto” e “adesso sparisco e non mi faccio più trovare”.
So che non sono sola: la maggior parte dei genitori fronteggia queste battaglie quotidianamente. Ma il mal comune non è sempre mezzo gaudio. Un giorno, tra 13, 14 anni, entrerò nella camera di mia figlia spalancando tutto e intimandole di alzarsi, consumando la mia vendetta. Per ora, devo essere la mammina paziente e dolce. Anzi, sapete che vi dico? Io tra 13, 14 anni me ne resto a letto. Che usi la sveglia e si alzi da sola.
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