Quando nascerà un bambino in Spagna, sia la mamma sia il papà avranno 16 settimane di congedo, sei delle quali obbligatorie, pagate al 100% dello stipendio. Le prime sei devono essere godute dopo il parto. Anche simultaneamente dai tenitori. Le altre 10 si possono usare nel primo anno di vita dei bambini. E mamma e papà possono alternarsi.
Attualmente, secondo i dati della previdenza sociale, solo il 2% dei papà spagnoli chiede i permessi di paternità, che fino a oggi ammontavano a 5 settimane. Carmen Calvo, vicepremier e ministra per l’uguaglianza, ricorda:
La maternità non può essere un’arma contro lo sviluppo lavorativo e civico delle donne, ma deve essere una scelta libera, per cui dobbiamo farci tutti corresponsabili.
Un decreto, dunque, importante per aiutare a raggiungere quella parità di genere spesso messa in difficoltà dall’assenza sacrosanta della donna per prendersi cura del neonato. Oltre che per combattere il gap salariale tra uomini e donne che è un altro problema di discriminazione di genere che non si può assolutamente sottovalutare. E infatti il provvedimento contiene norme anche in questo senso.
Economicamente parlando, la misura avrà un impatto stimato tra i 250 e i 300 milioni di euro, che diventeranno 1,2 miliardi nel 2021 quando il decreto sarà a pieno regime.
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