
Combattere per l’ambiente significa combattere per il futuro. Sedici minori hanno presentato una denuncia alle Nazioni Unite contro cinque paesi – Germania, Francia, Brasile, Argentina e Turchia – per non aver preso provvedimenti adeguati sui cambiamenti climatici, violando così i loro diritti umani, citando Convenzione sui diritti dell’infanzia.
Nella petizione si sostiene che le nazioni nominate non hanno fatto abbastanza per ridurre i gas a effetto serra e che la mancanza di misure adeguate ha avuto un impatto negativo sulla loro vita e continuerà ad averlo. Non vogliono una compensazione finanziaria, ma chiedono invece che le nazioni cambino i loro obiettivi e lavorino con altri paesi per risolvere il problema.
Il 23 settembre, l’attivista climatica svedese e nominata premio Nobel per la pace, Greta Thunberg, 16 anni, si è rivolta al vertice delle Nazioni Unite sull’azione per il clima a New York City. La denuncia è stata presentata per conto dei bambini dallo studio legale Hausfeld e dall’organizzazione no-profit Earthjustice per l’ ambiente in quello stesso giorno.
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“L’idea popolare di dimezzare le nostre emissioni in 10 anni ci dà solo il 50% di possibilità di rimanere al di sotto di 1,5 gradi e il rischio di innescare reazioni a catena irreversibili al di fuori del controllo umano”.
Oltre alla Thunberg, gli altri 15 bambini che hanno presentato la denuncia hanno un’età compresa tra 8 e 17 anni e provengono da 12 paesi diversi. Uno dei giovani è l’americano Alexandria Villaseñor, che ha organizzato lo sciopero del clima per i giovani negli Stati Uniti e ha condotto proteste climatiche al di fuori del quartier generale delle Nazioni Unite a New York.