
Amara scoperta quella fatta martedì scorso all’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi. Un bambino di presumibilmente 10 anni è stato trovato morto nel carrello di un jet proveniente dalla Costa d’Avorio che, entro qualche ora, dalla capitale francese vi ci si sarebbe ridiretto.
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Il bambino, sicuramente morto assiderato per via delle rigide temperature – 50 gradi ad altitudini così elevate – e per la mancanza di ossigeno, indossava abiti leggeri. Non si tratta del primo caso, ma probabilmente è una delle morti più drammatiche degli ultimi tempi. Il vano carrello non è riscaldato né tantomeno pressurizzato: chi vi si nasconde, dunque, è destinato a morte certa.
Al momento non è stato possibile effettuare l’identificazione del bimbo, non era provvisto di documenti né di altro materiale che potrebbe facilitarne il riconoscimento.
A condurlo dalla Costa d’Avorio a Parigi il volo Air France AF 703 partito da Abidjan: durante i preparativi per il viaggio di ritorno verso l’Africa, i tecnici si sono accorti del cadavere. Finisce in tragedia una delle numerose fughe clandestine di giovani verso l’Europa.
@AirFranceFR un passager clandestin est il décédé sur le vol AF703 en provenance d’#abidjan à destination de #Paris ce matin ? Confirmez-vous cette information? #AirFrance @afpfr @AFP_Afrique @RFI @RFIAfrique @FRANCE24 @Claudy_Siar
— Huma (@HUMANISTMusic) 8 gennaio 2020
La notizia è stata inizialmente diffusa da fonti di polizia, successivamente confermata dalla compagnia aerea Air France tramite Twitter. Iniziate le indagini, si ritiene che, dati i severi controlli previsti dall’aeroporto di Abidjan nei confronti di tali tipologie di elusioni, in special modo per quanto riguarda i bambini, il piccolo sia stato aiutato da un adulto.