
BERLIN, GERMANY - MAY 05: A child uses a "Calliope mini" computer during a demonstration of the device on May 5, 2017 in Berlin, Germany. The USB-connected circuit board, similar to a Raspberry Pi, is designed to teach children about basic computer coding and electronics. In a project funded by Google, the Berlin-based manufacturer of the machines is providing 2,500 of the devices to schools, while the Roberta Initiative of the Fraunhofer Institute is educating around 100 teachers on how to give instruction in their use. (Photo by Adam Berry/Getty Images)
La didattica a distanza, la famigerata DaD, nonè certamente semplice. Non è sufficiente avere una buona connessione a internet per aiutare i bambini a seguire le lezioni online. Ci vuole di più. Massimiliano Cavallo, uno dei maggiori esperti italiani di Public Speaking e autore del libro “Parlare in pubblico senza Paura” edizioni Anteprima, ha raccolto una sorta di decalogo per aiutare gli insegnati a rendere la DaD più efficace.
Consigli per la didattica a distanza

- Guardare la webcam. Proprio come se si avessero di fronte gli alunni. Il contatto visivo è fondamentale in una lezione dal vivo e lo è ancora di più quando ci si trova davanti a uno schermo.
- Ideare nuove forme di coinvolgimento. Usare, ad esempio, oggetti di uso comune presenti in casa, che possano aiutare a far comprendere meglio la lezione e possano ‘sorprendere’ gli alunni o farli usare a loro. Oppure far sentire suoni che hanno a che fare con quanto si spiega o usare scritte su un foglio (o su più fogli) al posto di slide o di sola oralità.
- Utilizzare video. Magari tratti da celebri film che, ad esempio, possano essere di supporto alla lezione.
- Puntare sulle immagini. La vista è 25 volte più veloce degli altri sensi. Non a caso dedichiamo il 50% dei processi cognitivi per elaborare contenuti visuali. Un’immagine viene interpretata dal cervello antico e intermedio in circa 100 millisecondi.
- Creare suspance. Potrebbe essere utile lasciare in sospeso un argomento, che si riprenderà dopo, e passare ad un altro per alzare l’attenzione e creare attesa.
- Fare domande. Lo scopo è quello di coinvolgere gli studenti.
- Usare lo smartphone. Trasformarlo da amico ad ‘alleato’ della lezione. Si può, per esempio, chiedere agli alunni di cercare una notizia o una parola chiave su Google, farli navigare su un sito specifico, trovare un’immagine legata alla lezione, ecc.
- Lanciare sondaggi.
- Preparare la lezione. Non improvvisare solo perché si è padroni della materia. I tempi della didattica cambiano quando ci si trova davanti a un pc e bisogna adattare quindi la propria lezione prevedendo anche eventuali imprevisti.
- Ritmi veloci. Il ritmo dell’eloquio deve essere più veloce di quello che si tiene in aula.
- Raccontare storie.
- Raccontare aneddoti personali.
- Muovere le mani. Secondo Cavallo, è come il grassetto in un testo.
- Usare focalizzatori di attenzione. Sono semplici passaggi, come “ascoltate bene ora”, “questa parte è importante”, “quello che sto per dirvi e fondamentale”.
- Semplificare il linguaggio.
- Trasmettere passione