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Cronaca

Una mamma uccide le sue 3 figlie a Lecco, depressione e solitudine tra le cause

Una tragedia familiare difficile da raccontare è quella che ha sconvolto la cittadina di Lecco: una mamma ha ucciso a coltellate le sue tre bambine, e poi ha tentato a sua volta il suicidio

Non è facile raccontare vicende di cronaca in cui siano coinvolte madri che uccidono i figli. Si tratta di episodi che ci sconvolgono, perché rappresentano un sovvertimento di ciò che siamo abituati a considerare come naturale, quell’istinto che vuole una mamma semmai pronta a donare la sua vita per i figli, non certo a sottrargliela. Eppure, accade.

E’ accaduto a Lecco, dove una donna di 37 anni, di origine albanese, rimasta sola con le sue tre figlie dopo che il marito era partito per seguire e sue attività economiche a Durazzo (dove aveva un’altra relazione), in preda alla depressione a i suoi fantasmi, nel colmo di quello che potremmo definire “il buio dell’anima”, ha accoltellato a morte le sue bambine di 14, 10 e 3 anni.

Edlira Dobrushi si era separata da qualche mese, era rimasta sola con Susanna, Caesy e Linday nell’appartamento di un piccolo condominio nella periferia di Lecco. Sola, con prospettive economiche disastrose, con tre bimbe da crescere e un uomo che le aveva preferito un’altra, altrove. Depressione, un senso straniante di solitudine, di alienazione, il terrore di non essere più in grado di provvedere alle necessità delle sue bambine e garantire loro una vita dignitosa, devono aver scavato un pozzo di disperazione nel cuore di Edlira. Tanto profondo, da non permettere di scorgere la luce.

E così, nella notte tra l8 e il 9 marzo, la donna ha preso l’unica decisione che, dal quel fondo oscuro di dolore, potesse avere un senso. Ha usato un coltello da cucina, ha ucciso prima le bimbe più piccole, colte nel sonno, e poi la più grande, che secondo le ricostruzioni degli agenti avrebbe cercato di sfuggire a quel destino atroce, a quella morte perpetrata da colei che la vita gliela aveva data. Ma Adlira era ormai vittima delle sue visioni deliranti, e non ha avuto neppure un attimo di ripensamento.

Ha compiuto la sua terribile opera e poi ha tentato, senza riuscirci, di uccidere se stessa. L’ha trovata un vicino di casa sul pianerottolo, sconvolta, sporca di sangue, ferita, mentre sussurrava frasi apparentemente senza senso: “Le bambine non ci son più”. E’ stato l’interrogatorio dei carabinieri che ha fatto emergere la verità.

Una verità talmente traumatica da lasciare senza parole. Ciò che proviamo è piuttosto una pena profondissima, un piccolo grumo nero senza lacrime che ci punge dentro, quando sentiamo notizia di questo tipo. Perché ciascuno di noi sa che, quando arriva quel buio dell’anima, nessuno dovrebbe essere mai lasciato solo. Mai.

Foto| via Ansa

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