Fecondazione assistita, chi sono le donne che donano gli ovuli

Donare gli ovuli non è un gesto da poco, vuol dire dare a una coppia la possibilità di diventare genitori. Chi sono le donne che scelgono di partecipare in questo modo ai trattamenti di fecondazione assistita. Secondo i dati raccolti in 63 centri di procreazione in 11 Paesi europei, sono signore di circa 30 anni, con un’istruzione di alto livello, spesso con già un bimbo e con un convivente stabile.

I centri europei si trovano in Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Regno Unito, Finlandia, Repubblica Ceca, Grecia, Polonia, Ucraina e Russia. In ogni Paese ci sono donne con storie e necessità diverse. Per esempio in Spagna, le donatrici sono più giovani, circa 25 anni e sono single e nel 24 percento dei casi studenti. In Belgio sono donne occupate nel 75 percento dei casi, le francesi hanno più di 30 anni (l’età massima è 38 anni).

Da quando in Italia è stata approvata la fecondazione eterologa, ci sono state moltissime richieste. Ovviamente, i centri non sono ancora organizzati per questo trattamento: bisogna conservare gli ovuli, stabilire dei registri in grado di rispettare la privacy. Una cosa è sicura: nel nostro Paese non potrà essere applicato un rimborso economico per le donatrici, anche se lo studio Bioethics Institute Ghent (BIG) ha dimostrato che il 48 percento lo faccia solo per altruismo.

Le più generose sembrano essere le francesi, le finlandesi e le belghe, mentre quelle interessate ai soldi sono soprattutto le russe e le donne greche. Come saranno le italiane? Rossella Bartolucci ex paziente e membro dell’Associazione SOS infertilità commenta:

Immaginiamo una possibile donatrice animata da spirito altruistico verso una coppia che senza il suo aiuto non riuscirebbe a procreare: cosciente del fatto che non è in procinto di concepire un figlio per se stessa ma di donare la possibilità di un figlio a una madre.

Via | D Repubblica

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